Latino e greco: le vere discipline scientifiche?

Venerdì 24 febbraio, nella sezione “Cultura” del Corriere della Sera, Dario Antiseri presentava la nuova collana dei Classici del pensiero libero greci e latini, in un articolo dal titolo: “Le idee che aprono la mente”.

Il filosofo scrive queste interessanti parole (che riporto testualmente, in attesa della pubblicazione del link all’articolo sull’archivio del corriere):

E’ esattamente in questo orizzonte che si comprende l’urgente necessità di una didattica che – affinché non si continui a dare risposte a domande non poste – punti sui problemi più che sugli esercizi. Il problema va risolto, l’esercizio va eseguito; il problema è una domanda per la quale chi se la pone non ha ancora quella risposta che deve venir cercata; l’esercizio è, invece, una domanda per la quale si ha già tra le mani la risposta, in genere appresa a memoria, senza motivazione alcuna, sul testo di algebra o di fisica; il problema forma, l’esercizio addestra; il problema scatena la ricerca, l’esercizio presuppone risultati di ricerche già fatte. Ma qui sta proprio il guaio, perché quelli indicati come “problemi” nei testi, per esempio, di geometria, di algebra, di chimica o di trigonometria… non sono problemi, sono esercizi: per cui si dà che non di rado nei nostri licei scientifici l’unica vera attività di ricerca sia consistita, e forse talvolta consista ancora, nella versione di latino.

Condivido appieno questa riflessione: come insegnante di matematica e fisica, mi trovo spesso ad utilizzare testi pieni di esercizi (basti pensare alle “paginate” sui prodotti notevoli in algebra, alle equazioni e disequazioni goniometriche…). Per questo, appena posso, creo i miei appunti e li utilizzo nella mia attività didattica. Potete dare un’occhiata agli appunti e agli esercizi pubblicati su questo blog: accanto agli esercizi di routine, che pure sono necessari (anche per ragioni che chiarirò a breve), sono presenti diversi esercizi non-standard, quasi sempre originali, talvolta ripresi da qualche libro di testo più innovativo. Spero che anche qualche collega possa trarre spunto dai materiali pubblicati; e spero anche che qualcuno voglia propormi i suoi esercizi e problemi originali. La conoscenza è un bene non-rivale: la condivisione delle idee può soltanto far bene al sistema dell’educazione.

Però, ci sono alcuni “però”:

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